Le Ceramiche Aquilane
La caratteristica che contraddistingue la ceramica della nostra città è l’utilizzo della tecnica dell’incisione, o graffito.
È la stessa superficie non liscia degli oggetti a raccontare la lavorazione utilizzata.
Il manufatto realizzato a mano con un’argilla grigio scuro che a cottura diventa rossa, viene ricoperto ancora crudo con uno strato di argilla grigio chiaro (ingobbio) che portato ad una temperatura di 935° prende un colore bianco latte.
Dopo aver ricoperto la forma con l’ingobbio, ad una consistenza che tecnicamente viene chiamata “consistenza cuoio”, con l’utilizzo di una punta metallica viene incisa sulla superficie l’immagine che si vuole realizzare.
L’oggetto per diversi giorni viene lasciato all’aria e fatto asciugare e solo dopo aver perso tutta l’umidità è pronto per la prima cottura.
Trascorsi circa due giorni in forno, seguendo un ciclo ben stabilito di salita e discesa della temperatura, il biscotto viene sfornato, colorato a mano con appositi ossidi, ricoperto da un velo di cristallina e cotto nuovamente.
Il non utilizzo di smalti dona alla ceramica della nostra città il calore e il gusto antico di una tecnica che negli anni si è trasmessa da maestro ad allievo, frutto di mani capaci e di cuore che riconosce il valore dell’attesa. L’argilla che entra nel nostro laboratorio detta i suoi tempi e si trasforma in oggetti di ceramica attraverso processi che testimoniano un lavoro artigianale che continua a difendersi a testa alta dai moderni processi di lavorazione che tendono sempre più a dimezzare i tempi, ma a mettere sul mercato prodotti sempre più standardizzati.
È la stessa superficie non liscia degli oggetti a raccontare la lavorazione utilizzata.
Il manufatto realizzato a mano con un’argilla grigio scuro che a cottura diventa rossa, viene ricoperto ancora crudo con uno strato di argilla grigio chiaro (ingobbio) che portato ad una temperatura di 935° prende un colore bianco latte.
Dopo aver ricoperto la forma con l’ingobbio, ad una consistenza che tecnicamente viene chiamata “consistenza cuoio”, con l’utilizzo di una punta metallica viene incisa sulla superficie l’immagine che si vuole realizzare.
L’oggetto per diversi giorni viene lasciato all’aria e fatto asciugare e solo dopo aver perso tutta l’umidità è pronto per la prima cottura.
Trascorsi circa due giorni in forno, seguendo un ciclo ben stabilito di salita e discesa della temperatura, il biscotto viene sfornato, colorato a mano con appositi ossidi, ricoperto da un velo di cristallina e cotto nuovamente.
Il non utilizzo di smalti dona alla ceramica della nostra città il calore e il gusto antico di una tecnica che negli anni si è trasmessa da maestro ad allievo, frutto di mani capaci e di cuore che riconosce il valore dell’attesa. L’argilla che entra nel nostro laboratorio detta i suoi tempi e si trasforma in oggetti di ceramica attraverso processi che testimoniano un lavoro artigianale che continua a difendersi a testa alta dai moderni processi di lavorazione che tendono sempre più a dimezzare i tempi, ma a mettere sul mercato prodotti sempre più standardizzati.